Il volto oscuro di Expo
2015
Chi
non ha sentito parlare, almeno una volta, di Expo 2015? L’esposizione mondiale
sul cibo, che ha come tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, in
svolgimento a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015.
Un evento sentito da
tutti, non solo per l’ovvia popolarità del protagonista in questione, il cibo,
ma anche per la ricerca di nuove soluzioni: l’obiettivo principale è creare una
nutrizione sostenibile su larga scala, puntando anche su un’alimentazione più
sana.
Gli
obiettivi, dunque, sono più che nobili, considerando anche che la popolazione è
in costante aumento; tutto ciò non si “armonizza” con la presenta con la
presenza all’Expo di sponsor ufficiali come McDonald’s e Coca Cola: due
multinazionali che sono state quasi sempre associate al cosiddetto “cibo
spazzatura”. In parole povere ci si chiede come sia possibile che ad Expo 2015,
che dovrebbe rappresentare la volontà di trovare soluzioni ecosostenibili,
siano presenti due sponsor che di certo in questi ultimi anni non si sono
applicate più di tanto nella ricerca di soluzioni.
Infatti,
secondo i dati riportati dal Manifesto Terra Viva (messo a punto dall’associazione
Navdanya di Vandana Shiva, scienziata ed ecologista indiana), il suolo viene perduto a un ritmo dalle 10
alle 40 volte superiore a quello a cui può essere naturalmente ricostituito40.
Questo significa il 30% di cibo in meno nei prossimi 20-50 anni. L’erosione dei
suoli dilava le sostanze nutritive. E sotto la lente di ingrandimento ci
sono proprio queste multinazionali, le quali, denuncia l’ecologista attraverso
il suo blog, si sono accordate tra loro
per brevettare i nostri semi, per influenzare la ricerca scientifica, per
negare ai cittadini il diritto di essere informati, attraverso leggi
sull'etichettatura degli Ogm. Le multinazionali che hanno distrutto i nostri
terreni e la nostra salute ora saranno tutte ad Expo.
Il
cibo sembra che stia diventando il protagonista principale anche per altre
faccende, come i conflitti, infatti Secondo l’UNCCD, l’agenzia delle Nazioni
Unite per la lotta alla desertifica- zione, il 40% dei conflitti interni agli
Stati, nell’arco di 60 anni è stato collegato con la terra e le risorse
naturali.
Per
quanto concerne invece l’alimentazione in senso stretto, è intervenuto il
professore Franco Berrino, che dal 1975 lavora all’Istituto Nazionale dei
Tumori di Milano, il quale ha affermato che bibite gassate, carni rosse,
patatine fritte e pane preparato con farina raffinata (presenti ad Expo 2015)
siano la causa principale dell’aumento
di peso della popolazione. La preoccupazione dunque riguarda la possibilità che
insorgano gravi problematiche come diabete, obesità o tumori.
La
trasmissione Report si è rivolta direttamente a Coca Cola, la quale, attraverso
il direttore comunicazione di Coca Cola, Vittorio Cino, ha dichiarato: Non è
vero che la bevanda zuccherata di per sé provoca l'obesità, tutto dipende
dall'uso che se ne fa".
A
tal proposito, sempre passando per i microfoni di Report, è intervenuto il
docente di nutrizione dell’Università di Bologna Enzo Spini, che ha paragonato
lo zucchero aggiunto alla droga, per la sua possibilità di creare una vera e
propria dipendenza.
Expo
2015 affronta in modo molto vago e velato questa delicata tematica, e la causa
potrebbe essere nella pressione economica di alcune multinazionali: Coca Cola,
ad esempio, ha investito 10 miliardi di euro per essere sponsor di Expo 2015.
Anche se la speranza ci induce a pensare il contrario, sembra che ancora una
volta il mondo poggi le sue basi esclusivamente sull’economia.
Ci
sono però anche aspetti positivi e messaggi incoraggianti da questo grande
evento, come alcune soluzioni veramente innovative presenti nei vari Padiglioni,
la possibilità di conoscere la “storia del cibo” attraverso il Padiglione Zero,
ma forse il messaggio più importante è rappresentato dall’Albero della Vita,
icona del Padiglione Italia, a cui possono accedere tutti i giovani fino ai 24
anni, mostrando, almeno una volta, la volontà di lasciare lo spazio ai giovani,
di essere lungimiranti, e confermando anche le grandi doti degli italiani,
quando si mettono all’opera.
Expo
può ancora migliorare, e lo sta in parte già facendo, ma al di là del mero
evento, comunque molto gradito, deve essere esempio e base di partenza per un
attenzione maggiore riguardo il nostro pianeta, ma anche, diciamolo, per il
nostro Paese!
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